C’era una volta un somaro

che non sapeva di essere un somaro.

- Forse – pensava un giorno -

sono un grande cantante

e andrò alla Scala:

non è poi così distante…

Non sono una pecora

perché non belo,

non sono un passero

perché non volo in cielo,

non sono un avvocato

perché non vado in tribunale.

Ma che sarò: un ministro? Un generale?

Tu, specchio, che ne dici?

Un ciuco? Ah , questo no:

bel modo di offendere gli amici! –

E tosto castigò

l’insolente specchietto

mandandolo con un calcio in cento pezzi

più un pezzetto.