Le fiabe e le filastrocche di Saltabanco

La raccolta di fiabe e filastrocche di Saltabanco.
Ogni giorno (o quasi) una fiaba o una filastrocca. Potete vedere anche nell'area documentale, qui.
Buon divertimento!

Tutte le filastrocche qui raccolte sono state inventate da Saltabanco o raccolte tra quelle più belle di diversi autori, nel corso degli anni. Saltabanco è a disposizione di chiunque volesse qualche informazione o chiarimento in più.

74. C'è ancora una lucertola sul muro

 

C’è ancora una lucertola sul muro,

c’è ancora un geranio sul balcone.

 

C’è ancora, ancora un po’ di primavera:

ne resta sempre un poco tutt’inverno

e a chi la sa trovare

tanta gioia può dare.

73. Autunno

Il fieno è falciato

il cacciatore ha sparato,

l’autunno è inaugurato:

il grillo si è murato

nella tomba in mezzo al prato.

72. Viva il 1° giugno festa di tutti i bambini!

 

Poter vedere i bambini italiani

quelli dei poli, gli americani,

i fanciulli di tutto il mondo

fare insieme un gran girotondo!

E’ un vecchio sogno che ho nel cuore

vedere insieme al bel tricolore

cento bandiere garrire al vento:

verrà, son certo, questo momento!

 

Così, in un giugno non lontano,

ci prenderemo per la mano

e innalzeremo un canto giocondo

con tutti i bambini di tutto il mondo!

71. Il prato

Ho visto un prato verde verde verde,

coperto d’erba verde verde verde,

nel prato c’era un albero verde verde verde,

sull’albero c’era un nido verde verde verde,

e nel nido un uccellino verde verde verde

aveva fatto un uovo bianco bianco bianco.

70. 21 marzo

 

La prima rondine venne iersera

a dirmi: - E’ prossima la Primavera!

Ridon le primule nel prato, gialle,

e ho visto, credimi, già tre farfalle.

Accarezzandola così le ho detto:

- Sì, è tempo, rondine, vola sul tetto!

Ma perché agli uomini ritorni in viso

come nei teneri prati il sorriso

un’altra rondine deve tornare

dal lungo esilio, di là dal mare.

La Pace, o rondine, che voli a sera!

Essa è per gli uomini

la primavera.

69. Filastrocca marzolina

 

Filastrocca di primavera,

come tarda a venire la sera.

 

L’hanno vista ferma in un prato

dove il verde è rispuntato,

un profumo di viole in fiore

l’ha trattenuta un paio di ore,

ha perso tempo lungo la via

presso un cespuglio di gaggia,

due bimbi con un tamburo di latta

hanno incantato la sera distratta.

 

Adesso è tardi, lo so bene:

ma però la sera non viene.

68. Il vento

Il vento è un viaggiatore:

viaggia e viaggia

dal monte alla spiaggia

e mai non sa trovare

un posto per riposare.

Il vento è un pastorello:

le sue pecore e il suo agnello

sono le foglie morte.

Il vento è un musicista:

il suo pianoforte

è il bosco intero,

con la betulla bianca

e il pino nero.

Suona, suona e non si stanca,

suona una musica senza parole;

ma, per chi sa capire,

la sua canzone vuol dire:

“via le nuvole, fuori il sole!”.

67. Carnevale

Carnevale in filastrocca

con la maschera sulla bocca,

con la maschera sugli occhi,

con le toppe sui ginocchi:

sono le toppe d’Arlecchino,

vestito di carta, poverino.

 

Pulcinella è grasso e bianco,

e Pierrot fa il saltimbanco.

 

Pantalon dei Bisognosi

- Colombina – dice – mi sposi?

 

Gianduia lecca un cioccolatino

e non ne dà niente a Meneghino,

mentre Gioppino col suo randello

mena botte a Stenterello.

 

Per fortuna il dottor Balanzone

gli fa una bella medicazione,

poi lo consola: - E’ carnevale,

e ogni scherzo oggi vale.

66. Voglio fare un regalo alla befana

 

La Befana, cara vecchietta,

va all’antica, senza fretta.

 

Non prende mica l’aeroplano

per volare dal monte al piano,

 

si fida soltanto, la cara vecchina,

della sua scopa di saggina:

 

è così che poi succede

che la Befana…non si vede!

 

Ha fatto tardi fra i nuvolosi

e molti restano senza doni!

 

Io quasi, nel mio buon cuore,

vorrei regalarle un micromotore,

 

perché arrivi dappertutto

col tempo bello o col tempo brutto…

 

Un po’ di progresso e di velocità

per dare a tutti la felicità!

65. Buon anno a te

Buon anno a te,

buon anno a me,

a quelli di Rho,

a quelli di Cuorgnè

alla gallina

che fa coccodè,

al malatino

che dice trentatré,

alle belle figlie

di Madama Dorè,

ai bottoni del gilè,

a tutti, ma non alla mosca tsè-tsè

e a quello che pensa

soltanto per sé.

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