La cugina di Sventola
Sventola aveva una cugina, assai bella, assai senza assi e molte ai! Questa cugina abitava a Tritasospiri, loco di dubbia esistenza, di dubbia località, di dubbia dubbiezza! Tritasospiri contava, a volte a bassa voce, su per giù la montagna, 300 anime (giovani e forti), tutti amavano la cugina di Sventola. Chi per le sue qualità, chi per la sua gentilezza, chi perché non lo sapeva, chi anche perché forse. I suoi poteri ipnotici erano noti a tutti, diventavano suoni divini per note poco note ai migliori musicisti, che dalla delusione a muso duro se ne ritornavano alle origini. La cugina di Sventola visse per più di 4 carote, 321 rapanelli e un quintale di acciughe di anni lumicini, ancora non si sa bene in quale città si è trasferita, sembra che il suo indirizzo sia: Via da Zone indegne, N° fai presto, Brontolone, provincia di Brrrr, che freddo! Chi la incontrasse, ne renda nota la sua presenza a: “Chi la sventola”….Programma di rete metallica Europea (con certificato CE griffato, animale poco conosciuto)
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Sventola
Lungo le pendici di Sassomolle, maestosa montagna immersa nella valle dei sospiri tenaci, albeggiava ogni mattino un ridente (ih, ih, ih…) paesello con le somiglianze del paese incantato stonato e mutante. Stiamo parlando di un luogo dove il vento ventilava, i soffioni soffiavano, e chi di aria mancava rischiava la morte. In questa oasi velata, si giuggiolava serena una bambina con la sua stupenda girandola colorata. Lei trascorreva gran parte delle sue ore libere a far girare la girandola arcobaleno costruita da un suo zio emigrato (grato a Emy). Per tal motivo nel paesello la chiamavano tutti “Sventola”, per la sua grande capacità di far sventolare la girandola. Dopo diversi anni di esperienza maturata con questa girandola, Sventola divenne consigliera meteo del tg regionale, dispensatrice di profumi nei momenti critici delle pulizie del paese, regina dell’impollinazione aerea nella crisi mondiale della “ apium moriuntur”. Esiste tutt’ora una sua statua in cera nel museo Sassomolliente, nella suddetta valle, noi di Saltabanco ne abbiamo una copia autenticata da Mamma Ike!
Eccone la prova scaricata da Eufrodisio Mucolitico Alpestre (Primo stampatore regale dell'imperatore Svetlavio Quarto di Frascati)
Ecco un soggetto interessante di mamma Ike
In un paese sperduto della Vallecamonica est, a nord di Paitone ovest, viveva un ragazzo che adorava giocare con gli uccellini, in particolare con i merli perché neri e astuti nella caccia dei vermi. Questo ragazzo, per la sua fama di giocare con i merli fu chiamato “Merlino”. Alla scuola elementare divenne esperto di orti e ortaggi per la cura delle persone, alla scuola media divenne esperto di erbe officinali, per la cura delle malattie. Alla scuola superiore divenne esperto di mineralogia, sapeva utilizzare ogni minerale per la cura di qualsiasi caso. All’università divenne esperto di tuttologia! A soli 25 anni sapeva teletrasportare da un polo all’altro di un emisfero un animale a sangue caldo, a 26 anni accendeva i cuori delle donne senza fiammiferi, a 27 anni faceva miracoli come tutti gli altri miracolatori… a 28 c’è n’è uno, tutti gli altri ne han 31. Divenne mago ufficiale della repubblica Dalmata perché trasformò cani in porci e risolvette la crisi alimentare della zona. Titoli di encomio furono riconosciuti dal mondo intero, la luna impazzì per tale evento, motivo per cui divenne lunatica ogni 28 giorni (cicli e ricicli lunatici sono puramente casuali). Le star dell’universo piansero polvere di stelle, la cometa perse la coda, si fa per dire…. Merlino divenne un gran mago, insuperabile fino a quando…….chi sconfisse Merlino ha tagliato lo scritto. Potenza senza eguali!
Il folletto del lago!
Viveva, nel luogo più sperduto del mondo, vicino ad un lago, un folletto dai poteri sorprendenti. Mangiava radici di menta e foglie di melissa tritate con alloro macerato in salsa di cimici del Trentino. Tra un pranzo e l'altro beveva succhi di noce Austriaca misto a spremuta di piume di gallo saraceno. Quando aveva del tempo libero, si dilettava a leggere il significato delle nubi, la composizione poetica della nebbia, a volte i romanzi sonori del vento dell'est. Dipingeva con passione su tele di ragno rosso, a volte su quelle di velenosissimi ragni del Guatemala. Il folletto del lago giocava con tutti i pesci del lago dove viveva, appariva a chi ne richiedeva l'aiuto; bastava fare due salti mortali senza morire e bussare alla porta del tunnell della città delle talpe rosa. Dopo un soffio di cenere azzurra, appariva lui, il folletto del lago. Gli si poteva chiedere di tutto, anche un pane col prosciutto nel caso di fame. Da qualche tempo non appare più, nessuno sa perchè, nessuno ha più sue notizie. Crediamo abbia cambiato il rito di apparizione (era troppo richiesto...), a questo punto bisogna trovare la chiave per chiamarlo. Ci aiutate? Ecco come si presentava....
Ecco il secondo oggetto del laboratorio di "Mamma Ike".
La fruttivendola dei Campià! Vive tra i boschi sopra Collebeato, Brescia, più precisamente i Campiani, si ciba di frutta e verdura che coltiva nel suo orto, si veste con vestiti che si costruisce da sola, e parla con gli animali del bosco che incontra. I suoi ortaggi sono leccornie per chiunque, quando apre lo sportello della capanna dove tiene il raccolto del pomeriggio, nel giro di poche ore riesce a vendere tutto. Le ciliege delle sue piante hanno un sapore che non è solo della ciliegia. Mentre le stai mangiando prova a pensare alle banane, esse avranno il sapore delle banane, se invece pensi all'arancia, saprà di arancia. La frutta saprà solo di frutta e la verdura solo di verdura. I più bravi riescono a combinare più di un sapore, se stai mangiando un caco e pensi alla mela e ai lamponi, il sapore che ne ricavi e di "melampone", se invece pensi al limone e alle nespole sentirai il sapore di "limonespola". In tanti, da qualche tempo, fanno la spesa dalla fruttivendola dei Campià, pensate che Tonino, ha comperato delle cipolle, le ha lessate e mentre le mangiava ha pensato all'aglio, alle olive e alle verza: si è trovato ad assaporare l' "aglioliverza". Una specialità unica che ha ben pensato di vendere al vicino ristorante di Moniga del garda.
In attesa del prossimo personaggio di "Mamma Ike" provate ha comporre dei piatti magici, dai sapori sorprendenti, ci si diverte, e la pancia ne guadagna!
Finalmente è arrivata! Chi? Mamma Ike... Fantasia, colore, movimento, plasticità, divertimento e tanto altro. Che cos'è? Ma sono i laboratori di mamma Ike...Cliccando qui troverai alcune informazioni sul laboratorio. Non serve spiegare nulla, guardate alcune foto di lavori svolti... Che ne pensate? Saltabanco ve li mette a disposizione...
eccone uno, ad esempio... "Il salamaio"
Fa salami, non sala mai e se li mangia tagliandoli col coltellaccio
Gli altri le prossime volte.... Seguiteli, sono uno spasso (da andarci)
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