Disco rosso!
Non si passa!
Il direttissimo è frettoloso:
“Non posso aspettare, divento nervoso.
E poi sono un treno molto speciale,
cambiate subito quel segnale!”.
Il disco rosso, senza parlare,
la notte buia continua a scrutare.
“Ho a bordo un duca e un’eccellenza:
farmi attendere è un’impertinenza”.
Ma il disco rosso, occhio severo,
fissa e fissa lo spaio nero.
“Protesterò dal capo-stazione,
farò reclamo in direzione:
tenermi fermo è certo uno sbaglio,
fo a bordo un ministro e un ammiraglio!”.
E fischia, e strepita a più non posso,
ma non gli dà retta il disco rosso.
Così se un giorno in terra o in mare
il treno Guerra vorrà passare,
noi tutti uniti si griderà:
“Disco rosso! fermo là!”.