Gennaio, gennaio,

il primo giorno è il più gaio,

è fatto solo di speranza:

chi ne ha tanta, vive abbastanza.

 

Febbraio viene a portare la vite

con le dita intirizzite:

è senza guanti ed ha i geloni

e un buco negli zoccoloni.

 

Marzo pazzo e cuorcontento

si sveglia un mattino pieno di vento:

la prima rondine arriva stasera

con l’espresso della primavera.

 

Aprile tosatore

porta la lana al vecchio pastore

spoglia la pecora e l’agnello

per farti un berretto ed un mantello.

 

Maggio viene ardito e bello

con un garofano all’occhiello,

con tante bandiere nel cielo d’oro

per la festa del lavoro.

 

Giugno, invece, è falciatore;

il fieno manda un dolce odore,

in alto l’allodola vola,

il bidello chiude la scuola.

 

Luglio miete il grano biondo,

la mano è stanca, il cuore è giocoso

Canta il cuculo tra le foglie:

c’è chi lavora e mai raccoglie.

 

Agosto batte il grano nell’aia,

gonfia i sacchi, empie le staia:

c’è tanta farina al mondo…perché

un po’ di pane per tutti non c’è?

 

Settembre settembrino,

matura l’uva e si fa il vino,

matura l’uva moscatella:

scolaro, prepara la cartella!

 

Ottobre seminatore:

in terra il seme sogna il fiore,

sotterra il buio germogliosa

che il sole domani lo scalderà.

 

Novembre legnaiolo

va nei boschi solo solo,

c’è l’ultima foglia a un albero in vetta

e cade al primo colpo d’accetta.

 

Vien dicembre lieve lieve,

si fa la battaglia a palle di neve:

il fantoccio crolla a terra

e così cade chi vuole la guerra!