Le fiabe e le filastrocche di Saltabanco
La raccolta di fiabe e filastrocche di Saltabanco.
Ogni giorno (o quasi) una fiaba o una filastrocca. Potete vedere anche nell'area documentale, qui.
Buon divertimento!
Tutte le filastrocche qui raccolte sono state inventate da Saltabanco o raccolte tra quelle più belle di diversi autori, nel corso degli anni. Saltabanco è a disposizione di chiunque volesse qualche informazione o chiarimento in più.
41. Io sono fortunato
Quando viene il tempo brutto
Nella mia casa sto all’asciutto:
l’architetto ha fatto il progetto,
il muratore ci ha messo il tetto,
l’ha dipinta l’imbianchino,
un po’ di rosa, un po’ di turchino,
i vetri li ha messi mastro vetraio,
la serratura il fabbro ferraio…
Tutti per me hanno lavorato:
con tanti amici, son fortunato.
42. Le cose che non dormono mai
È sempre sveglio, sempre, il mio cuore,
e fa tic tac a tutte le ore
anche quando io mi addormento
e più battere non lo sento.
L’orologio è sempre desto,
sempre cammina con passo lesto:
se non lo carichi si può fermare,
il tempo però continua a passare.
Il tempo non dorme proprio mai:
chi dorme troppo si sveglia tra i guai.
43. Scherzo
Mi piacerebbe fare
Il giro del mondo
In aeroplano,
ma non troppo in fretta:
vorrei navigare
pian piano
sulle nuvole
come una barchetta
e di lassù gettar l’amo,
pescare
una stella, due stelle,
gemelle,
la luna o la mezzaluna,
grande come una virgola,
o poco di più.
Ogni tanto guarderei giù,
vedrei passare i paese,
i mari, le città
e la gente che ci sta.
E quando i bambini
mi saluteranno
col fazzoletto,
io getterò un biglietto
con scritto così:
“vogliatevi tutti bene,
il bianco, il giallo, il moretto.
Vi farò fare un giretto
Quando ripasso di qui”.
44. Un pensiero
Su un marciapiede in messo alla città
ho trovato un pensiero
pieno di serenità.
Mi è balenato in testa
come una festa,
come un raggio di sole
dopo la tempesta.
Ho pensato che un giorno,
allo scoccar del mezzogiorno
non ci sarà una casa
senza un pane profumato
sulla tovaglia bianca di bucato.
45. Proverbi vecchi e nuovi
Una volta ho incontrato
un proverbio dei tempi andati.
Mi ha detto: meglio soli
che male accompagnati.
Trascritto sul mio taccuino
il saggio ammonimento
ho deciso là per là
di fare qualche esperimento.
Ho provato a giocare
da solo al pallone:
nel “dribblare” me stesso
ho fatto un ruzzolone.
“Giocherò a nascondino”,
ho pensato per confortarmi.
Mi sono nascosto:
ma poi come fare per trovarmi?
Ho provato perfino
a rincorrere me stesso;
mi sono stancato
con ben poco successo.
Io sarò fatto mal,
avrò poco cervello:
per me quel vecchio proverbio
non è che uno scioccherello.
Ora ho scritto sul mio taccuino
in bella calligrafia
un proverbio di mia invenzione:
stare soli è una brutta compagnia.
46. Stelle per tutti
Pensa e ripensa, ecco trovato come
dare nome e cognome
alle stelle che non ce l’hanno
e in fondo al firmamento
ignorate e confuse se ne stanno.
Mettiamo in un cappello
il mio nome ed il tuo,
quello di tuo fratello,
tutti i nomi dell’elenco telefonico…
ora bendiamo gli occhi al più piccino,
facciamogli pescare
un bigliettino alla volta
Stelle per tutti! E ne toccherà una
anche al mendico che tiene in gabbia
il pappagallo porta-fortuna.
47. Buongiorno alla scuola
Che deserto la scuola, tutta estate!
Chiuse le porte, le finestre sprangate,
l’aule parevan morte,
e nel silenzio severo
i banchi tante tombe al cimitero.
Ma una mattina la vecchia bidella
Si attacca alla campanella
E “dén! dén ! dén! “ la scuola si ridesta:
le finestre si spalancano
per godersi la festa,
il sole inonda l’aula,
salta sulla cattedra,
e con il dito d’oro del suo raggio
disegna sulla carta geografica
un meraviglioso viaggio…
48. Ora parla la lavagna
È finita, è finita
la lunga dormita…
mi sento così fresca e riposata
che con queste due zampe di legno
vorrei farmi una passeggiata.
Dite, ho la faccia pulita?
Per favore, signor cancellino,
vorreste cancellarmi per benino?
49. Il cancellino
Ecco fatto, madama.
Sentite la campana come chiama.
Preparatevi a sopportare
i soliti scarabocchi
dei soliti marmocchi.
Sempre, appena il maestro volta gli occhi
qualcuno per suo spasso
vi coprirà di evviva e di abbasso,
mescolando alle quattro operazioni
nomi di squadre e di campioni.
50. I gessetti
Ella è piena d’invidia,
già si sa:
tutto quello che noi scriveremo
lei lo cancellerà.